Son tutte belle le spade del mondo

Gli esami non finiscono (letteralmente) mai. Non li amo, infatti. Preferisco di gran lunga le lezioni. Il momento della verifica esercita su di me un’incomparabile attrattiva solo se riserva impreviste occasioni di petroliniana (nel senso di Ettore Petrolini) leggerezza. Può capitare allora di scoprire che il participio “sepolto” al modo infinito fa “seporre” o che la parafrasi del verso petrarchesco “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi” sia “erano spettinati i capelli sulla testa di Laura”. Della Divina Commedia può capitare di vedersi squadernare la “legge del contrabbasso”, e va bene la sensibilità musicale di Dante, ma che nei Sepolcri Foscolo evochi la “battaglia di Maradona”, quello no. Manco fosse il “vincitore nel pallone” di leopardiana memoria. E che dire delle “urla” manzoniane o dell’equivoca grafia di titoli nomi e concetti, per cui la pascoliana poesia  X agosto diventa Ics agosto? Nino Bixio si leggerà Nino “Biperio” e la freudiana teoria di Es, Io e Super Io diventerà dell’Es, Dieci e Super Dieci.

Fogli e fogli inchiostrati da cui balzano all’improvviso, come strappi in un cielo di carta, espressioni quali “i calici piangenti”, “i cani malfamati”, “le strade infangate di sangue”, insieme ad appassionate ricostruzioni della favola ariostesca, con i tentativi della maga Armida di attirare Ruggiero servendosi di una “lozione magica”. Può capitare di scoprire che, al tempo di Boccaccio, le donne erano “rilegate” a casa (come fascicoli di un’enciclopedia) o che le corti rinascimentali offrivano agli intellettuali protezione e “manutenzione” (in pratica, un tagliando).

“Piacciavi, generosa Erculea prole, ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l’umil servo vostro…”… “Ma chi è Ippolito?” – chiedo? E mi sento rispondere che è figlio di Erculea. Mentre quello che mi sembra un predicato verbale (Edgar “Allampò”) si rivelerà, dopo un legittimo iniziale smarrimento, l’autore del Gordon Pym.esami_1

Annoto e sorrido, trascrivo con gli occhi che mi brillano perché, lungi dall’avere un sadico compiacimento per gli svarioni che potrebbero compromettere l’esame, indulgo sovente alla giustificazione dell’inciampo, dettato dalla tensione del momento. “Non è che in Parlamento si brilli per sapienza linguistica”, dico tra me.

Avanti il prossimo: “Il verbalone?” “No, io porto da Tasso a Pirandello”. Cominciamo bene… C’è un passo dei Sepolcri (l’immortale “carmo” di Foscolo, in forma di lettera a Ippolito “Piedimonte”) che è la dannazione degli studenti, sono i versi che dicono “e tu gli ornavi del tuo riso i canti / che il lombardo pungean Sardanapalo” dove il povero Sardanapalo assurge a tutto fuorché ciò che il poeta vorrebbe dire del “giovin signore”. A memoria mia, in una sola sessione fu: il protagonista del Giorno; un allievo di Parini autore della Divina Commedia e un re assiro di discendenza longobarda.

notteprimaesamiGli esami sono come le vendemmie, ci sono annate più ricche che fanno più contento il massaro (cioè me). Se la stagione è buona, puoi rubricare vere e proprie perle come le seguenti:

Dante è autore del De vulgari eloquation; per Dante, Beatrice è parte, mezzo, tramite per la salvezza eterna…un po’ come il cazzillo per il sub (sic); il Canzoniere si apre con il sonetto Voi ch’ascoltate… scritto “postumo” da Petrarca;  il Decameron ha… come dire… la forma di una cornice, anche se le novelle sono tutte intersecate tra loro; Boccaccio apre il Decameron con la novella di Ser “Chiapparello” e lo conclude con quella di “Crispella”; Dante, Petrarca e Boccaccio sono le “tre corolle” che “la nostra grande letteratura può vantarsene”; gli esercizi spirituali furono inventati da Sant’Ignazio “Toyota”; “Manzoni si ispirò al naturalismo francese… anche se questo veniva dopo, poi andò a Firenze a sciacquare le pezze nel fiume…”; “dopo la loro calata, Renzo si annette ai lanzichenetti”; tra le Operette morali di Leopardi ci sono il Cantico del Gatto Silvestro e il Dialogo di Plotino e Plotirio; “la scarsità dell’intellettualismo che trovò a Roma sconfortò Leopardi”; Verga scrisse Geli il pastore contenuto nella raccolta Vita dei campi che in un certo senso è il prequel dei Malavoglia; “a dominare è l’ideale verghiano dell’ostrica staccata dallo scoglio dal coltello del palombaro”; tra gli autori vociani, ricordiamo Papini, Prezzolini e “Sofficini”; nel 1934, Pirandello vinse l’Oscar; il termine “ermetismo” deriva da “Ermenegildo”.

MEME_640Nei miei ricordi restano poi indelebili alcuni momenti che avrebbero fatto la gioia di Achille Campanile, veri e propri coup de théâtre tragedie in due battute, qual si voglia intenderli. Come questi:

Inferno, canto X:

  • “Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno”.
  • Sì, professore, vuol dire che Guido Cavalcanti e Virgilio quand’erano vivi non si potevano sopportare.
  • Ma lei è sicuro che vivessero nello stesso periodo?
  • Ha ragione, professore: Virgilio visse un po’ prima.
  • Un po’ prima quando?
  • Ai tempi di Omero.

 

  • Chi ha scritto Ultime lettere di Jacopo Ortis?
  • Jacopo Ortis.

 

  • Foscolo è sepolto a…? …. A Santa..? … Santa Cro…??
  • SANTA CROCE CAMERINA!!!!

 

  • Di quale personaggio dei Promessi Sposi vuole parlare?
  • Boh…mi ha colpito l’Innominabile
  • Vuole dire l’Innominato?
  • L’Innominabile appunto!
  • Ma sa perché si chiama così?
  • E certo: tutto vestito di nero e solitario, al solo nominarlo portava sfiga, quindi l’Innominabile!

 

  • La bibliografia critica su Pirandello è andata perduta.
  • Ma che dice?
  • Sì, l’ho letto nel libro.
  • Mi faccia vedere!
  • Vede? C’è scritto: “la bibliografia su Pirandello è… sterminata”!

 

  • “Felicità raggiunta, si cammina / per te su fil di lama…” Cosa ne pensa? Cosa vuol dire per te stare sul filo del rasoio?
  • Che si sta male!!!

 

  • Professore, ho comprato le tragedie di Seneca e mi sono accorto che ci sono errori di stampa: le pagine di sinistra sono in latino e quelle di destra in italiano! Tutte le copie sono combinate così, come facciamo?

 

  • Professore, nelle note al testo ricorre sempre Idem…io ho cercato in biblioteca le opere di questo Idem, ma non ho trovato niente!

 

  • Che significa “Castigat ridendo mores”?
  • Professore, ma tutte ‘ste citazioni in francese! Come faccio? Ho fatto lo Scientifico, mica il Linguistico!

E così via. E nel tourbillon delle risposte, l’endecasillabo diventa un verso di undici righe; al dibattito sul Romanticismo prendono parte “i fratelli Schengen”; la critica marxista si fa risalire agli scritti di Marx&Angels (avranno fatto parte anche loro delle Charlie’s Angels?); un romanzo può caratterizzarsi per il singolare “pàstic” linguistico… read_by_zombieowl1Tendo via via a straniarmi, un po’ per la stanchezza un po’ per la tristezza che inizia a gravarmi come le plumbee cappe degli ipocriti nell’Inferno dantesco.

Poco distanti dalla cattedra e dal povero studente di turno, due colleghe borbottano qualcosa. Tendo l’orecchio per ascoltare e una dice: – “Ma tu lo sapevi che l’impugnatura della spada si chiamasse elsa?” e l’altra, fulminea e sbigottita: – “Ma di tutte le spade del mondo?”.

Per oggi può bastare. Ci rivediamo al prossimo appello.

Un pensiero riguardo “Son tutte belle le spade del mondo

  1. Mi sento male per quanto ho riso…Ma che commedia all.italiana…questi sono i veri talenti comici. Peccato che siano involontari…anzi…meglio così 😅

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