L’altro Verga. Letture e commenti

Giovanni Verga è l’autore che la manualistica scolastica ha ormai fissato nella forma dello scrittore oggettivo e impersonale, l’apostolo di quella letteratura che si definisce “verista”. Ma c’è anche una diversa declinazione, più intima e inquieta, di quella fortunata stagione artistica, una produzione narrativa che il maestro catanese seppe interpretare con la stessa maestria dimostrata nei capolavori o nelle opere che trovano accoglienza più favorevole all’interno delle antologie. Che persino nel racconto naturalista si possano percepire vibrazioni eterogenee – di natura lirica, simbolista o spiritualista – e possa trovar posto il linguaggio dell’interiorità che fluisce parallelo a quello neutro e positivista della scrittura documentaria, è un dato critico su cui varrà sempre più la pena ritornare. Del resto, la novellistica verghiana funziona anche come laboratorio stilistico, almeno all’altezza delle Rusticane, in cui lo scrittore catanese sperimentava soluzioni espressive che andavano nella direzione dell’approfondimento psicologico, oltre che di quello storico e sociale.

Ed è proprio con l’intento di far conoscere anche l’altro Verga che la Fondazione a lui intitolata ha organizzato presso la propria sede, in via S. Agata, un ciclo di letture per voci recitanti e musica, coordinate dal regista Ezio Donato e arricchite dal commento di studiosi di vari ambiti disciplinari: italianisti, linguisti, filologi, medici e sociologi. locandina_23_3_17_webIl primo degli incontri ha avuto luogo il 23 marzo 2017 ed è stato incentrato su Pane nero, una delle Novelle rusticane
che indagano con maggior crudezza l’asprezza dei rapporti umani dominati da spietate logiche socio-economiche, quel motivo della necessità materiale che stravolge i sentimenti più elementari e che si ritroverà nel Mastro don Gesualdo. A parlarne al pubblico sono stati, nell’occasione, il filologo Antonio Di Silvestro e lo storico Salvatore Adorno.

Nei successivi appuntamenti de L’altro Verga. Letture e commenti, saranno affrontate diverse tematiche: dalle patologie del desiderio che culminano nella violenza sessuale (Tentazione) alle esistenze condizionate dalle malattie (Il canarino del n. 15), dal sessismo comportamentale e linguistico (La caccia al lupo) alla solitudine affettiva descritta dal Verga più sentimentale (Di là del mare). Ne discuteranno docenti dell’ateneo catanese come Rosa Maria Monastra e Rita Palidda, Margherita Verdirame e Mario Alberghina, Andrea Manganaro e Grazia Priulla, Gabriella Alfieri e Rosario Castelli. L’aspetto interessante dell’iniziativa sta però anche nell’esperienza di “ascolto” dei libri, oltre che in quella convenzionale della lettura, nella convinzione che proprio la dimensione performativa e quella dell’oralità forniscano suggestioni che ampliano il senso, contribuendo a una più efficace comprensione dell’autore.locandina_A3_web

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