Si tratta di una variante più articolata, di mia invenzione, del tradizionale acrostico. In questa forma, non sono le lettere iniziali di ogni verso a formare un nome ma, nell’ordine: la prima lettera della prima parola del primo verso, la prima lettera della seconda parola del secondo verso, la prima lettera della terza parola del terzo verso, e così via. Quello che segue è un esempio, dedicato a uno dei miei personaggi letterari preferiti.
«Argo non mai, non vide Cipro o Delo»
tanti ricci capelli promettere
lusinghe di magie e disincanti.
Se alla felicità ingannare serva,
sa l’astuta e dilettosa giovane
che nel fuoco ti svelerà Amore.